All’interno di un appartamento di un palazzo vincolato nel centro storico di Genova, ci hanno chiesto di intervenire per restaurare un soffitto che, prima del nostro intervento era nascosto da una controsoffittatura in canniccio realizzata nei primi anni del 900. Demolendo il controsoffitto, ampi squarci sulla volta hanno lasciato intravedere l’ossatura in mattoni. Rimuovendo (descialbando) tutti gli  strati di colore bianco e strati di stuccature sovrapposte, è emersa una finitura originale detta “infrascato”, tecnica molto rara e molto particolare, difficilissima da incontrare per vari motivi . 

Primo fra tutti la sua diffusione limitata nel tempo e nei luoghi perché diffusa solo nel 400-500 e solo su territorio cittadino di Genova. Probabilmente importata dai maestri antelami che hanno molto lavorato a Genova e in tutta la Liguria, l’infrascato consisteva  nello stendere una finitura in marmorino modellando con le tipiche nervature in rilievo. Rappresentava un’alternativa molto apprezzata al posto di soffitti bianchi e lisci anche perchè più economica rispetto a decorazioni architettoniche in stucco o pittoriche ma offriva bei giochi di luce sulle pareti ed era molto discreta, caratteristiche che la rendevano adatta a tutte le case. Nelle epoche successive però le tipiche nervature venivano scambiate per irregolarità, per imperfezioni e quindi spesso nascoste o demolite.

La sua diffusione cosi limitata ha causato una informazione altrettanto limitata tanto che è ancora mistero sulla tecnica utilizzata per ottenere questo particolare effetto.

Prima di tutto demoliamo le aree ammolorate e ripristiniamo l’intonaco nelle lacune

Dopodichè passiamo alla finitura per la quale abbiamo scelto di usare le mani come attrezzi.

La finitura originale (sopra) e quella ricostruita a confronto (sotto)

Lavoro terminato nel 2021

dove trovare esempi di questa finitura:

https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Chiavari-Calcagno

https://www.palazzideirolli.it/centurionegiobattista