Finitura in finto travertino

Che cos’è il travertino

Il travertino è una pietra robusta che ben si adatta a pavimentazioni e rivestimenti e largamente utilizzata in architettura fin dai tempi antichi, come testimonia Il Colosseo, la Piazza Vaticana del Bernini o più recentemente la Piazza del Popolo di Ascoli Piceno.

Che cos’è il finto travertino

A inizio Novecento a Genova si diffonde il rivestimento “a bugnato di finto travertino” che imita il rivestimento antico ma economicamente più accessibile e quindi molto utilizzato nell’architettura residenziale. Il procedimento originale artigianale prevedeva l’uso del sale applicato a pressione per creare la tipica struttura vacuolare del travertino. Nel dopoguerra questa tecnica viene abbandonata per fare spazio a nuovi metodi che risultano più economici ma anche più fragili ed esteticamente lontani dall’originale.

Come si fa

Il supporto per il finto travertino è l’intonaco tradizionale steso nelle 4 fasi. la prima è la stesura di rinzaffo, la seconda la stesura di arriccio. Poi si passa alla terza fase, ARENINO: si bagna l’intonaco fino al rifiuto per poi procedere, dopo la completa asciugatura, alla stesura di due mani di arenino, composto da grassello di calce mescolato a sabbia fine. La stesura dev’essere ad affresco in giornata per cui bisogna calcolare la porzione di muro che s’intende lavorare in giornata per poter portare avanti tutte le fasi nella stessa giornata.

Nella quarta fase si stendono 3 mani di MARMORINO (grassello di calce stagionato con polvere di marmo avente la stessa cromia che si intende dare alla finitura finale)

Applicazione della tecnica antica del sale pigmentato

Nella quinta fase si procede all’appicazione del sale pigmentato a pressione che col tempo si scioglierà dando l’aspetto tipico del travertino. Nella sesta fase si procede con l’incisione delle cornici a imitazione delle lastree lapidee e successivamente rifinite a mano.

Risultato finale