Calce

Che cos’è la calce?

La calce è uno dei materiali naturali più conosciuti. I Romani e Fenici la mescolavano alla sabbia per ottenere la malta con cui costruivano i loro edifici e anche come supporto per affreschi ma oggi la usiamo anche in altri campi come l’agricoltura o la siderurgia. Ne esistono di molti tipi: calce viva o spenta, calce idraulica, calce aerea, calce magra e calce grassa, grassello di calce. La storia della calce è affascinante come del resto la modalità con cui la preparavano una volta, in grandi fornaci artigianali in cui entravano sassi e ne usciva polvere bianca.

i suoi pregi

In campo edile, la calce è un legante usato con sabbia per intonaci grezzi oppure con polvere di marmo come finitura. Inoltre, le sue caratteristiche principali sono la traspirabilità e igroscopicità, cioè regolano i picchi di umidità della nostra casa. Quando la calce è naturalmente idraulica (NHL) o viene creato un composto idraulico (ad esempio le storiche malte pozzolaniche e il cocciopesto) mantiene un’elevata traspirabilità anche se circondato dall’acqua: i palazzi veneziani ci dimostrano la bellezza e la durabilità di questi intonaci nonostante i continui problemi di umidità a cui sono sottoposte le loro murature. La caratteristica che ne deriva è la durata, resistenza e la salubrità

ai giorni nostri

Alla fine dell’800, il cemento, specialmente quello armato, si impone come la soluzione di ogni problema di costruzione perchè consente costruzioni più grandi o alte, riduce i tempi di lavorazione, è più economico e facile da usare anche dai non addetti ai lavori.

Materiali naturali nel restauro e bioedilizia

Di conseguenza, l’uso della calce è quasi scomparso e con essa la capacità di lavorarla diventando un materiale di nicchia per pochi interessati ai materiali naturali della ‘bioedilizia’. Nel restauro, la Soprintendenza ha il merito di aver sensibilizzato le maestranze, che intendevano operare su opere vincolate, sui materiali naturali come la calce in modo che il recupero del bene venissero fatto con il massimo rispetto dell’originale e quindi degli stessi materiali con cui era stato costruito.

Vari tipi di calce

La calce aerea è quella che si produce portando a cottura elevata (900°C) rocce calcaree ricche di carbonato di calcio che perde l’anidride carbonica in esso contenuta e si trasforma in ossido di calcio, ovvero calce viva.
 
In edilizia però si usa la calce idrata (idrossido di calce) in polvere, cioè calce viva spenta con acqua o la calce idraulica, così detta perchè consente l’indurimento e l’invecchiamento anche in presenza di acqua di ambienti estremamente umidi (vedi Venezia).

La calce idraulica naturale si ottiene portando a cottura elevata (circa 1000°C) marna (roccia calcarea impura) o miscele di calcare ed argilla in forni simili a quelli della produzione della calce aerea. All’uscita del forno, il materiale viene “spento” e poi macinato. La polvere ottenuta è ricca di idrossido di calcio e silicati di calcio, la cui reazione determina l’idraulicità del prodotto.

Ma la calce si può anche rendere idraulica mescolando calce aerea con cocciopesto, pozzolana o altri leganti argillosi. Usata per realizzare intonaci con cui si stendono rinzaffo, arriccio.

Il Grassello di calce è la calce spenta che matura in apposite cisterne con acqua; con il grasselo di calce, le malte diventano più grasse, più plastiche e lavorabili. Inoltre carbonata con più facilità di altre e aumenta quindi la resistenza e durata delle opere. E’ la calce più pura e pregiata ed usata per particolari finiture altrettanto pregiate come il marmorino.

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