Storia

Il primo impianto della Chiesa di San Martino di Recco ha radice antiche, XII secolo. Inizialmente aggregata alle parrocchie limitrofe, diventò parrocchia nel 1639. La chiesa a una navata con cinque altari è la stessa del XIV secolo. Affacciata con il suo ingresso al mare, dalla via Santi Martiri, che scorre a valle, si inserisce nella sequenza di Pievi e chiese che punteggiano la costa da Nervi a S. Rocco di Camogli. Sorge in posizione levata per sottrarsi agli attacchi sia del clima che dalle storiche aggressioni di invasori. Al suo interno un pregiato altare che fu inizialmente realizzato per la Chiesa di San Nicolò dopo la cui soppressione fu donato alla Chiesa di San Martino, nel 1799.

Stato originale del campanile

Il Campanile necessitava di un restauro agli elementi architettonici rovinati dal tempo e clima. Sia la copertura realizzato in bugnato che gli stucchi erano ricoperti da licheni, i capitelli e cornicioni presentavano lacune e mancanze, le porzioni di affresco molto deteriorate. Visto che gli originali elementi architettonici eseguiti a calce e finitura a marmorino erano stati sostituiti in grossa percentuale da recenti interventi eseguiti con una malta “bastarda” a base di calce idrata, cemento e inerti misti e che anche la finitura a “marmorino” risultava chiaramente realizzata con l’aggiunta di cemento bianco, il nostro intervento è stato ‘misto’ con l’obiettivo quello di colmare le lacune utilizzando materiali idonei e coerenti con le parti demolite ed evitare scompensi di adesione. Pertanto, di fronte ad una zona originale in calce, abbiamo utilizzato materiali a base di calce con finitura a marmorino; di fronte invece ad una zona recentemente ricostruita in cemento abbiamo utilizzato materiali simili “imbastardendo” la malta a base calce con una porzione di cemento.

Pulizia e rimozione di parti ammalorate

La prima fase d’intervento si è concentrata nella rimozione dei numerosi licheni presenti soprattutto nella parte alta del campanile mediante applicazione a spruzzo di apposito alghicida. Successivamente si sono asportate tutte le parti ammalorate ed incoerenti di intonaco e pellicola pittorica (escluso nei quattro pannelli con decori pittorici eseguiti ad affresco) con l’utilizzo di scalpelli, micro scalpelli e spazzole di saggina. Durante questa fase, sono emersi ferri strutturali che sono stati poi convertiti con antiossidanti. In alcune zone della facciata dove comparivano macchie di umidità queste sono state desanilizzate applicando inpacchi di polpa di carta con acqua deionizzata e infine consolidati con silicato di etile.

Ricostruzione

Una volta terminate le prime fasi preparatorie, sono state ricostruite le parti mancanti, come specificato sopra, in modo misto: per i fregi e capitelli mancanti sono stati realizzati dei calchi in gomma siliconica colando nella forma un impasto a base di inerti misti costituiti da graniglia di marmo legati con cemento bianco e pigmenti colorati secondo la colorazione originale; per la superfice liscia presente nella parte alta del campanile, è stata riapplicata l’originale pelle di finitura a marmorino applicata ad affresco con applicazione di velatura di colore rosso mattone come da originale; per altre zone con finitura a marmorino, sia tradizionale che ‘recente’, sono stati aggiunti all’impasto pigmenti di terra d’ombra e ocra gialla allo scopo di ridurre l’impatto visivo tra porzioni vecchie e nuov; cornici, marcapiani e cornicioni sono stati reintegrati modellando l’impasto direttamente sul posto a mano libera utilizzando apposite dime.

Lavoro ultimato nel dicembre 2013

Ricostruzione di altare interno

La parrocchia di San martino si era rivolta a noi anche nel 2000 affidandoci il compito di ricostruire uno degli altari presenti all’interno della Chiesa. L’altare era gravemente danneggiato tanto che gli stucchi originali si erano completamente staccati dal supporto. Attraverso una ricerca documentale siamo risaliti al disegno originale e abbiamo ricostruito a mano libera gli stucchi che rivestivano l’altare utilizzando tecniche tradizionali e materiali congrui con i resti presenti.

Lavoro ultimato nel 2000

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